L'avvento della Brexit ha rivoluzionato le dinamiche con cui le aziende d'oltremanica dovranno interfacciarsi con il Regno Unito. I maggiori cambiamenti riguardano l'import/export di merci e i conseguenti obblighi fiscali e doganali con cui le aziende europee dovranno interfacciarsi.
In generale, questi cambiamenti, che verranno descritti di seguito, porteranno le aziende europee a riorganizzare i loro rapporti con il Regno Unito. Questi cambiamenti sono entrati in vigore dal 1° gennaio 2021, data che segna la fine del periodo di transizione e l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, con la conseguente introduzione di una frontiera doganale tra il Regno Unito e l'UE. Le operazioni tra l'UE e il Regno Unito non saranno più intracomunitarie e si configureranno come esportazioni/importazioni doganali con l'estero, ad eccezione dell'Irlanda del Nord, che continuerà sostanzialmente ad appartenere al territorio doganale comunitario, pur facendo parte anche del territorio IVA del Regno Unito.
Un soggetto non britannico che intenda importare le proprie merci in territorio britannico dovrà verificare, sulla base dei requisiti di seguito evidenziati, l'eventuale possibilità di ottenere un'identificazione fiscale da parte dell'HMRC (Agenzia delle Entrate britannica). L'identificazione comporta generalmente una registrazione IVA (VAT) e un numero EORI britannico. Ciò consentirà lo sdoganamento delle merci e l'eventuale vendita con l'applicazione dell'IVA britannica. La registrazione IVA ed EORI è obbligatoria anche nel caso in cui l'entità straniera desideri immagazzinare la merce in Gran Bretagna prima della vendita.
Le nuove disposizioni non si applicheranno all'Irlanda del Nord. L'accordo firmato tra il Regno Unito e l'UE prevede che l'Irlanda del Nord (NI) possa continuare a far parte del territorio dell'UE. Le aziende con sede in NI avranno un codice ISO "XI", diverso dal vecchio "GB". Inoltre, le stesse regole europee B2C per le vendite a distanza rimarranno in Irlanda del Nord con un limite di 70.000 sterline fino al 1° luglio 2021. Dal 1° luglio 2021 si applicheranno le nuove norme europee relative alle vendite a distanza. OSS (One Stop Shop), che eliminerà di fatto le vendite a distanza e consentirà alle aziende europee (Irlanda del Nord inclusa ma Gran Bretagna esclusa) di integrare le vendite B2C attraverso una dichiarazione IVA aggiuntiva nel Paese di riferimento.
Il nuovo regime riguarda la Gran Bretagna (esclusa l'Irlanda del Nord) e si concentra su alcune linee guida che cambieranno il modo in cui l'IVA viene riscossa sulle vendite di beni nelle seguenti circostanze:
- Trasferimento di beni da un'entità estera o da un OMP (Online Market Place) a un'entità britannica. I beni si trovano al di fuori della Gran Bretagna (quindi al di fuori del punto vendita) e la fornitura comporta la successiva importazione dei beni in Gran Bretagna.
- Trasferimento di beni da un'entità estera con un OMP che facilita la vendita. I beni si trovano in Gran Bretagna (quindi già nel punto vendita).
- Soglia di £135 per il valore delle spedizioni in Gran Bretagna o per le merci presenti sul territorio britannico e il possibile coinvolgimento dell'OMP in qualsiasi vendita.
- Vendite B2B (Business to Business) o B2C (Business to Consumer) a seconda delle soglie e delle regole specificate sopra.
Il nuovo regime vedrà anche l'abolizione del Low Value Consignments Relief, che eliminava l'IVA all'importazione sulle spedizioni di beni di valore pari o inferiore a 15 sterline.
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Contenuti di: Michele Ammirati e Sergio Schittone
Foto di Christian Lue su Unsplash