Il cancelliere britannico Philip Hammond ha presentato il bilancio d'autunno che ha dato le prime indicazioni sulla risposta del governo al più grande declassamento delle prospettive economiche del Regno Unito dalla crisi finanziaria. Il Cancelliere ha presentato alcune interessanti linee guida di bilancio: un cospicuo pacchetto di investimenti unito alla promessa di tagli alle imposte di registro per gli acquirenti per la prima volta, ma l'impressione è che manchi ancora il necessario piano economico a lungo termine.
Una notizia incoraggiante arriva dal mercato immobiliare: L'imposta di registro sarà esente per gli acquirenti di immobili per la prima volta fino a 300.000 sterline del costo di un acquisto di 500.000 sterline, mentre le restanti 200.000 sterline saranno soggette al 5%. Un sostegno governativo complessivo di 44 miliardi di sterline per 5 anni per l'edilizia abitativa, per raggiungere l'obiettivo di costruire 300.000 nuove case all'anno fino alla metà del prossimo decennio. Il Cancelliere ha anche dato più potere ai consigli comunali che possono far pagare l'imposta municipale del 100% sulle proprietà vuote.
Ha inoltre assicurato 15 miliardi di sterline in più e ha varato una serie di manovre che includono garanzie sui prestiti ai costruttori. Tuttavia, le sue promesse di sistemare il mercato immobiliare sono state respinte dall'OBR. L'Office for Budget Responsibility ha annunciato una riduzione delle previsioni per gli investimenti residenziali, ovvero l'importo destinato alla costruzione di nuove case o alla ristrutturazione di quelle esistenti.
Pertanto, ha dichiarato che i valori delle case e le vendite di abitazioni saranno probabilmente inferiori a quanto previsto nel bilancio di primavera e che la crescita degli investimenti residenziali incontrerà difficoltà a superare il 2% all'anno nel periodo previsto e non dovrebbe superare i livelli precedenti alla crisi finanziaria.
Secondo l'OBR, il problema del mercato immobiliare sarà una delle principali sfide che il governo dovrà affrontare nel prossimo futuro, poiché l'obiettivo di costruzione di case non è del tutto realistico a causa di una potenziale recessione economica.
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Alessio Menna & Michele Ammirati
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