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Manca un anno alla Brexit, il primo bilancio per l'economia britannica

29 marzo 2018

Un anno dopo che Theresa May ha invocato l'articolo 50 dei Trattati, inizia il conto alla rovescia per l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea.

Il periodo di transazione durerebbe fino alla fine del 2020, secondo gli accordi con Bruxelles, ma la data simbolica rimane il 29 marzo 2019. Il punto della situazione è questo.

Economia reale

I sostenitori della Brexit pongono l'accento sulla capacità dell'economia britannica di aver assorbito il colpo, almeno le ipotesi di recessione improvvisa che erano previste non si sono concretizzate. L'indebolimento della sterlina ha penalizzato i consumatori, ma ha favorito le esportazioni, che sono aumentate del 6% lo scorso anno.

I sostenitori dell'UE, tuttavia, affermano che l'economia britannica è passata dall'essere la più dinamica d'Europa all'essere in fondo al G7. La crescita annuale del PIL, pari a 2,3% nel 2015, è rallentata a 1,7% nel 2017 e le previsioni sono di +1,5% nell'anno in corso.

Secondo Steven Andrews, gestore di fondi multi-asset presso M&G Investments, "non esiste una Brexit positiva, ma solo una Brexit meno peggiore perché genera incertezza". Gli accordi commerciali che la Gran Bretagna riuscirà a stipulare saranno fondamentali per le decisioni di investimento".

Politica monetaria

La Banca d'Inghilterra ha aumentato i tassi allo 0,5% nel novembre 2017 e ha accennato a ulteriori aumenti questo mese; l'inflazione, sebbene in calo, rimane ben al di sopra del tasso programmato di 2%.

Spiega Wolfgang Bauer, gestore del fondo Retail Fixed Interest di M&G Investments: "In caso di una buona Brexit, la Gran Bretagna parteciperà pienamente alla ripresa economica globale sincronizzata. In caso di una Brexit negativa, la BoE potrebbe difendere la sterlina. In entrambi i casi, ci sono buone ragioni per alzare i tassi".

La città

L'esodo di banche e banchieri dalla City non si è verificato, ma il trasferimento del personale ha riguardato solo 5 mila persone sulle 75 mila stimate dalla Banca d'Inghilterra.

Nel pubblicare le linee guida sul futuro dei servizi finanziari, la Banca d'Inghilterra ha lanciato un messaggio rassicurante: durante il periodo di transizione sarà "business as usual" e anche dopo il 2020 continuerà ad esserci una collaborazione molto stretta tra Londra e Bruxelles in materia.

Il fatto è che la città continuerà a essere una città di importanza più internazionale che europea, stando ai recenti investimenti immobiliari cinesi.

Articolo tratto da "Il Sole 24 ore"

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