Il Fondo Monetario Internazionale ha avvertito che lo Zimbabwe deve agire rapidamente per tirare fuori la propria economia dal baratro e accedere agli aiuti finanziari internazionali.
Il capo della missione in Zimbabwe, Gene Leon, ha dichiarato all'agenzia di stampa Reuters che la spesa pubblica e il debito estero sono troppo elevati e che il Paese ha bisogno di riforme strutturali.
Il nuovo leader del Paese, Emmerson Mnangagwa, si è impegnato a far crescere l'economia e a fornire "lavoro, lavoro, lavoro".
L'economia, un tempo fiorente, è ora considerata un caso disperato a livello regionale.
"La situazione economica dello Zimbabwe rimane molto difficile", ha dichiarato Leon alla Reuters.
Ha affermato che è necessario porre un freno alle spese governative elevate e che lo Zimbabwe deve affrontare l'ingente debito internazionale su cui è inadempiente.
"È fondamentale un'azione immediata per ridurre il deficit a un livello sostenibile, accelerare le riforme strutturali e riprendere il dialogo con la comunità internazionale per accedere al necessario sostegno finanziario", ha dichiarato Leon.
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Robert Mugabe, che ha guidato lo Zimbabwe per 37 anni, si è dimesso all'inizio della settimana su pressione dei militari e del suo stesso partito Zanu-PF.
Le sue politiche, tra cui la disastrosa riforma agraria e l'eccessiva stampa di denaro, sono state incolpate per lo stato disastroso dell'economia dello Zimbabwe.
Giovedì, la principale opposizione dello Zimbabwe ha chiesto una riforma politica radicale per smantellare l'apparato repressivo che sostiene il regime di Mugabe.
Il Movimento per il Cambiamento Democratico (MDC) ha dichiarato di essere cautamente ottimista sul fatto che una presidenza Mnangagwa non "imiterà e replicherà il malvagio, corrotto, decadente e incompetente regime di Mugabe", ha riportato l'agenzia di stampa AFP.
Non è chiaro se lo Zanu-PF governerà da solo in vista delle elezioni previste per l'anno prossimo o se verrà formato un governo di coalizione di unità nazionale che includa i gruppi di opposizione.
Scivolone economico
L'economia dello Zimbabwe è la metà di quella che aveva all'inizio del millennio.
Lo Zimbabwe non ha più una propria valuta dal 2009, quando il vecchio dollaro zimbabwano si è piegato all'iperinflazione - che si dice abbia raggiunto il 231 milioni per cento, peggiore persino dei noti livelli della Germania dopo la Prima Guerra Mondiale.
La carenza di contanti fa sì che i cittadini dello Zimbabwe siano spesso in coda alle banche. Gli economisti sostengono che lo Zimbabwe ha bisogno di un'iniezione di denaro, ma gli è stato impedito di contrarre prestiti internazionali da quando ha iniziato a non pagare il suo debito nel 1999.
Alcuni residenti della capitale del Paese, Harare, affermano di aver già visto un miglioramento nella loro vita quotidiana da quando l'esercito è sceso in strada e Mugabe è stato costretto a lasciare il suo incarico.
Un vantaggio, dicono, è l'assenza di blocchi stradali della polizia sulle strade, dove gli agenti chiedevano tangenti a chi viaggiava.
"C'erano così tanti posti di blocco della polizia che i conducenti dovevano pagare $1 o $2 (75p-£1,50)". Spiwe Azvigumi, 31 anni, madre disoccupata di tre figli, ha dichiarato all'AFP.
"Con la polizia fuori dalle strade, il crimine è effettivamente diminuito: erano così corrotti e ora viviamo liberi".
Articolo della "BBC
