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Approfondimento commerciale per le startup del Regno Unito

14 febbraio 2017

Nell'ultimo decennio, i Paesi europei ed extraeuropei hanno implementato leggi, regolamenti e incentivi per incoraggiare i giovani a sviluppare la propria attività. Tuttavia, sembra estremamente difficile per la maggior parte di questi Paesi convincere i potenziali investitori di un certo livello di attrattiva imprenditoriale. Il Regno Unito, invece, vanta una delle comunità di startup più vivaci d'Europa.

Dall'informatica alla moda, il Paese ospita una varietà di nuove aziende. Questo fascino è dimostrato dall'enorme quantità di investimenti provenienti dall'estero: $2,4 miliardi nella prima metà dello scorso anno. Questi dati sono precedenti alla Brexit, ma rappresentano chiaramente numeri difficili da battere in Europa. Per prevenire la possibile fuga di investimenti, il governo britannico è pronto a "spendere 400 milioni di sterline". Secondo Sir Hammond, Cancelliere dello Scacchiere, questo investimento crescerà fino a raggiungere un importo totale di un miliardo di sterline per le aziende che pensano di gestire un'attività nel Regno Unito.

L'attrattiva internazionale rappresenta un fattore rilevante che influenza gli investimenti aziendali. Per un'azienda esistono due tipi di mercati:

1) un Paese in cui si desidera vendere i propri prodotti e servizi,

2) un paese internazionale dove il mercato vi permette di vendere e crescere in modo esponenziale.

Sembra ovvio che l'azienda si concentri sui mercati in cui i ricavi e i margini possono aumentare più rapidamente rispetto ad altre destinazioni. Inoltre, è solo nei principali mercati finanziari globali che si concentrano gli investitori più importanti, che preferiscono puntare su paesi affidabili e conosciuti.

Pertanto, Londra è il pilastro europeo per quanto riguarda le startup e le imprese internazionali. La "City" è anche il luogo preferito dalle imprese statunitensi che decidono di aprire una filiale sul suolo europeo. La mancanza di un vero e proprio concorrente innovativo rende la capitale britannica un polo di attrazione e di grande interesse per gli imprenditori europei e stranieri. A conferma di questa tendenza, Londra occupa il settimo posto nella classifica stilata da Startup Genome e Telefonica dei 20 migliori ecosistemi di startup.

Secondo Martin Varsavsky, CEO di Fon, "Londra, Berlino e Stoccolma sono le tre città europee più avanzate per le startup in questo momento". La burocrazia snella è una delle chiavi del successo finanziario in Gran Bretagna e come conferma Rahul Ahuja, CEO di Taskhub.co.uk: "Aprire una startup nel Regno Unito è molto semplice. Una società può essere registrata online in pochi minuti e le pratiche IVA vengono espletate in meno di un giorno. Inoltre, trovare un ufficio a un prezzo ragionevole non è così difficile. Questa semplificazione è evidente anche nella procedura di fallimento, semplice e snella, che permette di ripartire dopo un'occasione mancata, sfruttando l'esperienza che il fallimento ha maturato per metterla a frutto in una nuova impresa".

Silvano Ghigliani

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