Anche l'Istat corregge al rialzo le previsioni di crescita per il nostro Paese, allineandosi alle stime inserite dal Governo nella nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza. Secondo l'istituto di statistica, il PIL del nostro Paese crescerà di 1,5% quest'anno e di 1,4% nel 2018. Un netto miglioramento rispetto a quanto scritto nell'ultima pubblicazione sulla crescita annuale di maggio, quando si prevedeva un aumento del PIL di soli 1% quest'anno. Se confermato, si tratterebbe quindi del tasso di crescita più alto dal 2010.
L'istituto di statistica non si spinge oltre, anche se i dati relativi al terzo trimestre hanno indicato una crescita acquisita, cioè il livello che si raggiungerebbe se l'ultimo trimestre dell'anno fosse a crescita zero, di 1, 5%, lasciando intendere - come suggerito anche dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni - che alla fine il prodotto interno lordo italiano potrebbe salire nel 2017 anche oltre le stime indicate oggi. Lo stesso Gentiloni ha colto la nuova pubblicazione dell'Istat per sottolineare che: "Siamo finalmente in un contesto in cui l'economia ha ripreso a crescere. E non è crescita senza lavoro". Dall'inaugurazione dell'anno di studio della Gdf ha osservato: "È molto importante che l'Istat certifichi che alla crescita corrisponde un calo della disoccupazione".
Un entusiasmo smorzato a dire il vero dai risultati pubblicati sempre oggi dall'Istat, secondo cui quest'anno "il tasso di disoccupazione è previsto in moderata diminuzione", da 11,7% a 11,2%, anche se rimarrà "ancora distante da quello medio dell'area dell'euro". "Si stima che il miglioramento del mercato del lavoro si estenda anche al 2018", si sottolinea. Infatti, "la riduzione della disoccupazione (10,9%) continuerà", stima l'Istituto.Tornando alle singole componenti della crescita, la spesa delle famiglie nel 2017 "è prevista in lieve rallentamento", passando da +1,5% dello scorso anno a +1,4%, "a fronte di una diminuzione del potere d' acquisto", rileva l'Istat. "La crescita della spesa dovrebbe proseguire con un'intensità simile anche nel 2018 (+1,3%)", scrive l'Istituto. Nonostante il trend di rallentamento, sono stati proprio i consumi delle famiglie a spingere al rialzo le stime del Pil per il 2017, riconosce lo stesso Istituto.
Articolo tratto da "La Repubblica"